SUPERARE LA PAURA DI CHIEDERE AIUTO

Il fenomeno della tratta e dello sfruttamento di esseri umani coinvolge uomini, donne e bambini i quali, per origini e caratteristiche sociali divengono soggetti estremamente vulnerabili e facili prede delle organizzazioni criminali che mirano a soggiogarli e a sfruttarli per la propria attività illegale.
Le cosiddette “vittime di tratta” sono spesso persone che non hanno consapevolezza delle condizioni in cui versano e dei propri diritti.
Le organizzazioni criminali operano per tenere il fenomeno nascosto e soprattutto a far sì che le persone da loro sfruttate vivano costantemente la paura di chiedere aiuto e di affrancarsi dalle condizioni di sfruttamento e schiavitù.
Generalmente, le vittime di tratta non sono persone che rivendicano i propri diritti e che accedono ai servizi messi a disposizione dei cittadini italiani ed immigrati, o che se lo fanno, non si rendono riconoscibili come tali.
È necessario, e su queste direttrici si muove il progetto SATIS, da una parte agire sul canale dell’informazione, diretta anche alle potenziali vittime, e dall’altra affinare e divulgare le pratiche per il loro riconoscimento, anche attraverso la diffusione degli indicatori di tratta fra gli operatori dei servizi che, in maniera più o meno diretta, entrano in contatto con le vittime.

 

LINEE GUIDA PER LA DEFINIZIONE DI UN MECCANISMO DI RAPIDA IDENTIFICAZIONE DELLE VITTIME DI TRATTA E GRAVE SFRUTTAMENTO

Lo scopo è quello di sviluppare un utile strumento di supporto per quegli stakeholders nazionali direttamente o indirettamente coinvolti nell’individuazione, identificazione e referral di presunte vittime di tratta e grave sfruttamento.
A tal fine, sono individuati adeguati meccanismi di rapida identificazione delle vittime della tratta di esseri umani mediante la predisposizione di linee guida. Tali linee guida dovranno individuare anche le modalità per realizzare il coordinamento dei sistemi rispettivamente della protezione a tutela delle vittime di tratta e quello a tutela dei richiedenti protezione internazionale e con il sistema di accoglienza dei minori non accompagnati.
Una rapida identificazione delle presunte vittime è fondamentale per aiutare tempestivamente, sostenere e proteggere le vittime di tratta e permette alle Forze dell’Ordine e alle autorità giudiziarie competenti di investigare e punire i trafficanti.
Le linee guida includono disposizioni sull’identificazione, sull’intervista, sulla raccolta dati, sulla cooperazione, sul meccanismo referral e prevenzione. Esse mirano ad aiutare tutti gli attori coinvolti in questo fenomeno molto complesso ad identificare e trattare in modo adeguato con le vittime e presunte vittime di tratta.

In questa pagina troviamo delle liste di indicatori differenziati per tipologia di sfruttamento. Tali indicatori devono essere considerati un utile strumento per coloro che per primi entrano in contatto con una presunta vittima di tratta. Essi aiutano tutti gli attori coinvolti a capire come identificare e trattare in modo adeguato con le vittime di tratta a scopo di grave sfruttamento e per tale ragione rappresentano un grande ausilio per l’attività di emersione e identificazione.

Dove presunte vittime di tratta possono essere individuate.  Il primo approccio con una presunta vittima di tratta può avvenire in luoghi diversi, tenendo a mente che l’elenco seguente non è esaustivo e non riassume tutti i possibili scenari in cui si può rilevare la pratica della tratta ai fini di grave sfruttamento:

- in strada, in appartamenti o in esercizi commerciali (come per es. in ristoranti, bar, luoghi di divertimento, ecc.) da parte delle autorità preposte;
- sulle strade da parte delle ONG (o altri enti accreditati) nello svolgimento delle loro attività sul territorio;
- agli sportelli per l’immigrazione dal personale competente;
- negli sportelli a bassa soglia;
- nelle sedi dei Servizi Sociali dagli operatori sanitari o dagli assistenti sociali;
- all’interno di un ospedale o di un Pronto Soccorso dagli operatori sanitari o dagli assistenti sociali;
- nelle fabbriche o in altri posti di lavoro dall’Ispettorato al Lavoro;
- nelle carceri dal personale competente, dagli assistenti sociali o dalle ONG (quando a quest’ultime è concesso entrare e intervistare i detenuti/ospiti);
- nei centri di accoglienza per migranti e rifugiati dal personale competente;
- attraverso i numeri verdi di emergenza per le vittime di tratta o violenza domestica attivati a livello nazionale o locale e gestiti da ONG e/o da istituzioni governative;
- agli sportelli informazioni delle ONG;
- agli sportelli delle associazioni sindacali;
- nell'ambito delle audizioni per la richiesta di protezione internazionale presso le competenti Commissioni territoriali.

Identificazione delle vittime di tratta e procedure di referral


SATIS E LA COMMISSIONE TERRITORIALE: UN'AZIONE DI REFERRAL MIRATA

Il  4 febbraio 2020 presso la sede della Regione Toscana in Piazza dell’Unità a Firenze la Presidente della Commissione Territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Firenze Dott.ssa Anna Maria Santoro e il Direttore della Zona Distretto Versilia Dott. Alessandro Campani hanno sottoscritto il protocollo d’Intesa tra la Commissione stessa e il progetto
Il protocollo formalizza una collaborazione attiva da molti anni, in cui le due parti si impegnano nel realizzare un’azione di referral mirata alla rapida identificazione delle vittime della tratta tra i richiedenti protezione internazionale e finalizzata alla veloce presa in carico di queste persone.

 

Protocollo d'Intesa