Demetra, nella mitologia greca, è la Madre Terra. E’ la dea della terra produttrice, che presiede l’agricoltura, vigila il sereno lavoro degli uomini, lo aiuta e lo rende più facile con i suoi insegnamenti. Nell’epoca moderna, Demetra ispira il più importante progetto di conoscenza, ricerca sociale e partenariato tra pubblico e privato per prevenire il fenomeno dello sfruttamento in agricoltura in Toscana promuovendo condizioni di regolarità attraverso la formazione dei soggetti extracomunitari a rischio tratta ed il loro reinserimento lavorativo nelle aziende agricole regionali. Sono 277 i soggetti extracomunitari, vittime o potenziali vittime di sfruttamento nel settore primario che sono stati individuati nel corso del 2021 dal privato sociale – ma sono oltre 2.000 quelli entrati in contatto – tramite l’attività delle unità di strada e la rete di contatti ed accompagnati verso un percorso di informazione e formazione indispensabile per accedere al mercato che potrà aprirgli le porte del lavoro regolare e di una vera integrazione sociale. Lo strumento per farli incontrare con circa 600 imprese agricole coinvolte dalla fase di divulgazione del progetto sarà il portale Job in Country di Coldiretti.
vedi servizio TGR Toscana
Coordinato da Coldiretti Toscana, capo fila del partenariato di cui fanno parte Azienda Usl Toscana Nord – Ovest – Zona Versilia, Satis (Sistema Toscano Antitratta), Università degli Studi di Siena, Cooperativa Sociale Arnera, Cat. Cooperativa Firenze, Arci Comitato Provinciale Siena, Scuola Superiore S. Anna, ASGI – Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione, Associazione Dentro l’Orizzonte Giovanile D.O.G, Associazione Progetto Arcobaleno Onlus, Diocesi di Pistoia, Gruppo Giovani e Comunità CE.I.S, Sarah Società Cooperativa Sociale Onlus e Provincia di Siena, Demetra è finanziato nell’ambito dell’Obiettivo specifico 2.Integrazione / Migrazione legale, Interventi di integrazione socio-lavorativa per prevenire e contrastare il caporalato – Autorità Delegata del Ministero dell’Interno. Il progetto è stato presentato giovedì 13 ottobre, nel Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio (Piazza della Signoria) a Firenze (FI). Alla presentazione, patrocinata dalla Regione Toscana e dal Comune di Firenze, hanno partecipato FABRIZIO FILIPPI (Presidente Coldiretti Toscana), EUGENIO GIANI (Presidente Regione Toscana), ALESSANDRA NARDINI (Assessora al Lavoro), ROBERTO SCALACCI (Direttore Generale Assessorato Agricoltura), ALESSANDRO CAMPANI (Sistema antitratta Toscana), STEFANO CARBONI (Referente Partenariato Privato Sociale), FABIO BERTI (Università degli Studi di Siena),
FRANCESCO GIANFROTTA (Osservatorio Agromafie) DANIELE TAFFON (Fondazione Campagna Amica), TATIANA ESPOSITO (Dirigente Generale Immigrazione Ministero del Lavoro), ROMANO MAGRINI (Capo Area Relazioni Sindacali Coldiretti), ANGELO CORSETTI (Direttore Coldiretti Toscana) e CLAUDIA FEDI (Coordinatore Cabina Regia Progetto).
“Per Coldiretti difendere l’immagine del Made in Italy è da sempre un asset centrale, segno tangibile della piena assunzione di responsabilità che va oltre i confini del mondo agricolo. E’ la rappresentazione plastica dell’assunzione di responsabilità di Coldiretti versi i cittadini consumatori, per la tutela dei territori e delle loro economie. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana – E’ necessario investire sul futuro competitivo delle imprese agricole, percorrendo insieme ai lavoratori l’unica strada possibile della crescita, tenendo conto dello scenario europeo. Le nostre imprese sono spesso penalizzate dai costi di burocrazia e lavoro, con una tassazione sul lavoro stagionale più alta che in Paesi come Francia e Spagna. Occorre rafforzare la catena della legalità in agricoltura, minacciata e indebolita dalle distorsioni lungo la filiera, dalla distribuzione all’industria fino alle campagne, dove i prodotti agricoli sono pagati sottocosto pochi centesimi. Questo bando – spiega il Presidente di Coldiretti Toscana – ci ha consentito di collaborare con i partner privati del sociale per dare la possibilità a chi è a rischio sfruttamento di avere un’opportunità, ma vedrete che anche le imprese potranno sfruttare questa opportunità potendo incrociare una richiesta di lavoro che ha un livello di formazione utile proprio al primo approccio con il mondo del lavoro che spesso manca. Certo è un tema delicato, su cui dobbiamo porre la massima attenzione e che gli studi dell’Università di Siena, dell’Osservatorio Agromafie e Campagna Amica ci faranno conoscere meglio. Siamo qui per parlare di opportunità, della ricaduta di un progetto che grazie ad un lavoro faticoso e puntuale farà si che persone ieri a rischio tratta oggi possano incrociarsi con le imprese agricole all’interno di un sistema riconosciuto e autorizzato dal Ministero. Coldiretti, la più grande organizzazione di rappresentanza del mondo agricolo, non ha avuto paura di confrontarsi e costruire un percorso incentrato sulla legalità, con partner sul territorio che potranno confermare l’assoluta trasparenza nelle attività poste in essere per arrivare a questo risultato”.